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Benevento| L’Umberto furioso, iniziata la stagione del redde rationem

Benevento| L’Umberto furioso, iniziata la stagione del redde rationem

3 Marzo 2020 | by Enzo Colarusso
Benevento| L’Umberto furioso, iniziata la stagione del redde rationem
Politica
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L’ira funesta di De Caro si abbatte in modo ufficiale su quattro consiglieri, ben definiti e individuati. Vizzi Sguera, Gigi Scarinzi, Marcellino Aversano, Angelo Feleppa. I protagonisti di quella stagione a Palazzo Mosti, che Nicola Sguera definì degna di un quagliodromo, sono stati ora additati come “traditori” da Umberto Del Basso De Caro, non proprio l’ultimo dei mohicani. Il capataz lo ha detto durante il suo intervento alla direzione provinciale democratica e ci è andato giù in modo pesantissimo sostenendo che la “banda dei quattro” fosse messa davanti alle proprie responsabilità e addirittura fosse impedito loro di ricandidarsi alle prossime Amministrative. Un attacco durissimo, un editto, mai lanciato sino ad ora, ma che fa segnare l’inizio di quelle “operazioni militari” che spinsero Umberto a dire, ai suoi più stretti collaboratori, che “non avrebbe fatto prigionieri”, ma si riferiva ai colletti bianchi che lo abbandonarono nel 2016. Ora l’Umberto, novello Gengis Khan, alza il tiro e fa quadrato.  Chi ha mai creduto al suo “aventinismo” dovrebbe accomodarsi in un educandato a sua scelta perchè Lui è più che mai il padrone incontrastato del partito a tal punto da lanciare vere e proprie fatwa, come Mastella che ne lamentava da Salvini, quel Mastella che è stato di nuovo bollato di scarsa attitudine al ruolo, tanto per usare eufemismi, ma che gli piaccia o meno e di certo non gli piace, ne rappresenta l’altra faccia della medaglia. C’è da scommettere che De Caro non si fermerà qui. Come il cinese sulla sponda del fiume, egli vedrà passare uno ad uno quelli che reputa i reprobi e con la cattiveria che gli si riconosce li “isquatrerà”. Ieri s’è rivisto anche Cosimo Pagliuca, di quella pattuglia della Uil, Bosco compreso, assai lesta ad abbandonarlo e a saltare sul carro del vincitore Mastella. Ma non sono gli unici. De Caro ha la sua personale lista di proscritti ed essendo tipo capace di aspettare non esiterà a servirsene al tempo opportuno che sembra arrivato.

Tra i destinatari dell’affondo replica il solo Vizzi Sguera che definisce “sgradevoli” le parole di De Caro e lampanti, a causa dell’arroganza che ne contraddistingue il tratto, le ragioni della diaspora di tanti dal PD a guida decariana. Se questo è il tenore dei rapporti tra coloro che dovrebbero votare il Preventivo contro Mastella…

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