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Coronavirus ad Ariano, Loffredo (Primavera Irpinia): subito misure per la ripresa, qui la Lega non esiste più

Coronavirus ad Ariano, Loffredo (Primavera Irpinia): subito misure per la ripresa, qui la Lega non esiste più

22 Aprile 2020 | by Redazione Av
Coronavirus ad Ariano, Loffredo (Primavera Irpinia): subito misure per la ripresa, qui la Lega non esiste più
Politica
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“Adesso che la zona rossa ad Ariano Irpino è arrivata al termine, in veste di coordinatore cittadino di Primavera Irpinia, voglio ripercorrere alcuni dei passi che hanno determinato siffatta situazione nella nostra comunitá. Siamo stati additati come appestati ed untori ma non lo siamo”. Inizia così la nota di Antonio Loffredo, coordinatore di Primavera Irpinia sul Tricolle. “Tutto è cominciato – spiega – con una festa di carnevale in un noto hotel cittadino, successivamente si è saputo del primo caso di COVID-19 ad Ariano. Una donna di 59 anni, il cui marito, medico della struttura ospedaliera Frangipane, senza rispettare le necessarie precauzioni dettate dal rigido protocollo, ha saltato la tenda del triage che è stata istallata nei pressi del reparto di emergenza, recandosi direttamente al pronto soccorso, poi al reparto radiologia, in quello di medicina, per finire in ginecologia. La scellerata passeggiata ha infettato tutta la struttura arianese, ricoverati e personale, tra questi ultimi ricordo la dottoressa di Savignano Irpino, Daniela De Rosa, il caposala Rocco Cusano e la moglie, anche quest’ultima infermiera. Dopo il fattaccio, il dottore Gennaro Bellizzi si è dimesso dalla carica di direttore sanitario. Tutto ciò accadeva il 15 marzo. Dopo tanti giorni è intervenuta la Morgante, direttrice dell’Asl di Avellino, fino a quel momento spettatrice e ha nominato Angelo Frieri direttore sanitario. Intanto ad Ariano continuavano i casi positivi e i decessi. La politica è restata a guardare, incapace di incidere sia da destra che da sinistra, mentre Ariano scontava il fatto di non avere un sindaco in carica. Il commissario prefettizio, Silvana D’agostino, ha fatto qualche comparsa e nulla più…”.
“Ad inizio aprile – continua – sono scoppiati anche alcuni casi al centro Minerva, con più di venti positivi al coronavirus e un personale abbandonato a se stesso. Ad Ariano Irpino viene annunciato il proseguo della zona rossa, i casi positivi al virus incominciano a calare ma non i decessi. Le restrizioni hanno prodotto quello che ci si aspettava: il rallentamento al COVI-19. Non bisogna dimenticare la protesta alla casa circondariale, solo qualche giorno prima era andata in scena la sterile iniziativa del senatore Pepe della Lega e di alcuni esponenti locali, priva di un sottostante politico, preoccupata dei selfie più che dei concetti. Purtroppo abbiamo dovuto registrare amaramente, nel corso di questa vicenda, che tale partito ad Ariano ed in provincia non esiste più. Al momento delle proteste infatti, il senatore non si è fatto vedere e né sentire. Giunti a questo punto, bisogna muoversi e fare subito qualcosa per le attività commerciali e le aziende, ferme da circa 60 giorni, per le famiglie ridotte alla fame, per le aziende agricole e gli allevatori stremati. Faccio una richiesta alla politica ed alle istituzioni: FATE PRESTO! Noi cittadini ed associazioni faremo la nostra parte. Adesso che la zona rossa è arrivata al termine abbiamo dovuto registrare anche la morte di un giovane di 44 anni, che ha scosso tutta la comunità. Ad Ariano è stata chiesta al governo la zona franca urbana, buona idea del commissario prefettizio D’Agostino. Adesso si deve pensare alla ripresa graduale e costante per non morire anche economicamente, c’è bisogno che il Governo, la Regione e la Provincia mettano in campo delle misure efficaci. Un ringraziamento particolare, in fine, va al dottor Carmine Grasso, chirurgo del Sant’ Ottone Frangipane, per la sua tenacia ad informarci regolarmente sulla situazione all’interno dell’ospedale”.

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