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Benevento| Corona a Soreca: si all’impegno diretto ma prima i programmi

Benevento| Corona a Soreca: si all’impegno diretto ma prima i programmi

21 Dicembre 2020 | by Enzo Colarusso
Benevento| Corona a Soreca: si all’impegno diretto ma prima i programmi
Politica
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Valentino chiama e Gabriele risponde. Parliamo di Soreca, influencer tra i più seguiti sui social, ex lonardiano, ci tiene a non essere etichettato come mastelliano ma come ex sodale della senatrice, e di Corona, di cui è superfluo ricordare l’impegno civile con la sua Altrabenevento. Soreca, sabato scorso, ha lanciato un messaggio ecumenico rivolto ai vari movimenti civici affinchè facciano fronte comune ed adffrontino in modo compatto il prossimo agone elettorale. Aveva, Valentino, fatto i nomi di alcuni esponenti politici che a suo  avviso meglio hanno incarnato il senso del loro stare in politica al servizio della collettività riferendosi a Italo Di Dio ed ad Anamnaria Mollica. Corona raccoglie la presunta provocazione dicendosi sostanzialmente in linea con quanto asserito da Soreca lanciandosi in una disamina circa il quadro politico e le sue condizioni attuali. “Il centro destra non trova la quadra perché si divide tra vecchie e nuove suggestioni mentre diversi ex dirigenti hanno scelto la strada comoda degli incarichi professionali assegnati dagli “avversari politici”; la sinistra è da tempo “sinistrata” anche per il vizio di occupare sigle e simboli da gestire solo per procurarsi candidature, invece di occuparsi, quotidianamente, dei problemi dei ceti popolari”. Per Gabriele Corona Benevento è una delle città più corrotte d’Italia, in cui “le solite famiglie si affannano per stare in politica affinchè possano accaparrarsi risorse pubbliche ed incarichi nei palazzi del potere. Il paravento di città tranquilla e un po’ provinciale, nasconde molti amministratori senza scrupoli che sfoggiano buone maniere; funzionari pubblici corrotti o sempre disposti a coprire le responsabilità del potente di turno; sindacalisti che barattano i diritti dei lavoratori o degli utenti dei servizi con incarichi personali o della “famiglia” e pure troppi giornalisti asserviti o senza il coraggio necessario per fare bene il proprio mestiere”. Attacca il “partito del mattone”, e i suoi affari “con costruttori e tecnici sempre molto agguerriti che spesso si spacciano per intellettuali”. Corona si dice siostanzialmente disposto a cooperare “per allargare la rete e costruire lo schieramento unitario delle associazioni e dei movimenti civici attraverso un confronto chiaro, innanzitutto sulle proposte programmatiche che non si possono dare per scontate”. Insomma non si sottrae ed anzi rilancia. Non sempre il suo impegno diretto in politica ha sortito effetti positivi ma ora c’è di mezzo davvvero il futuro della città e le autoreferenzialità, presenti anche in ambiti dove meno te lo potresti aspettare, devono essere messe da parte. Corona parte dai progetti e “poi si discuterà delle  candidature o del contributo di ognuno per ridare respiro e dignità a questa città”.

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