In realtà i problemi ci sono eccome. Matera e il “cocommissariamento” con la Pedicini è pur sempre un argine al dilagare del protagonismo del sindaco di Bucciano cui Paolucci e Cirielli riconoscono il ruolo nel contesto della vita di partito che ha però le sue regole. Nessuna purezza delle origini, Matera proviene da Forza Italia, e Fratrelli d’Italia è un partito plurale che annovera anche genti che con la Fiamma non hanno collegamenti diretti e Paolucci è proprio uno di questi. Il collese abdica al ruolo di segretario, o come lo si voglia chiamare, per assumere quello un po meno invasivo di membro della direzione regionale per le aree interne che gli consente di mantenere un ruolo chiave nel partito. Partito che sarà governato dalla diarchia Pedicini-Matera, niente congresso ne prima e neppure dopo le amministrative, secondo Federico. Sulla sua candidatura invece è possibilista. Nella lunga intervista che ci ha concesso non la esclude ma contano e molto le congiunture che potranno verificarsi da qui alla primavera.
Segue servizio