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Benevento| Clima di calma apparente

Benevento| Clima di calma apparente

26 Febbraio 2021 | by Enzo Colarusso
Benevento| Clima di calma apparente
Politica
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Sussurri e grida dalla galassia ceppalonica. Le voci di dentro della compagine che fa capo al sindaco registra la presenza di mugugni più o meno marcati. Le liste sulla carta aumentano, si parla insistentemente di circa dieci raggruppamenti, ma in realtà potrebbero attestarsi a non più di sei che sarebbero il frutto di un lavoro mirato a concentrare gli sforzi in vista di un periodo mediolungo su cui andrebbe a spalmarsi la campagna elettorale. Scendendo più nel dettaglio la sensazione che non tutto veleggi in un contesto di bonaccia ce lo indica lo stato di nervosismo che serpeggia tra alcuni esponenti politici della giunta in carica. L’attenzione si concentra sul duo Pasquariello- Ambrosone ma con maggiore propensione nei confronti del secondo che appare alquanto infastidito, per usare un eufemismo, dall’intento dello stesso sindaco di attingere, per la formazione della sua lista principale, proprio dal serbatoio del suo perenne, e a questo punto ex, delfino. Che ovviamente mastica amaro. Depauperare Ambrosone per una duplice finalità: diminuire il suo trand in ascesa, e l’operazione è datata, e contemporaneamente foraggiare la sua squadra che intende proporre quale lista egemone. Come altri potenti di questa provincia, anche Mastella è allergico alle successioni e in questo momento la cosa lo affascina ancora meno. E tuttavia, c’è chi è attento al proprio futuro politico, tutto sommato sganciato dal Ceppalonico e a fari semispenti, lontano da clamori di sorta. Si tratta di Gianfranco Ucci che non nasconde le sue velleità di recitare un ruolo di preminenza negli scenari futuri. Il segretario cittadino di Noi Campani lavora, alacre, alla formazione della sua lista, che è condivisa con il consigliere regionale Abbate, con la quale punterebbe alla leadership assoluta. Gino Abbate che in questo momento è in ascesa e che non ha dimenticato l’accantonamento della sua proposta per la successione a Gesesa, ventilava il nome di un imprenditore e invece gli si preferì Domenico Russo per agganciare l’Asse De Pierro-Del Vecchio e questo lo ha esacerbato e non poco. Fantapolitica o realtà? In medio stat virtus, epperò si presume che chi si affaccia ad un appuntamento così importante e con un bagaglio di esperienza e una certa qual volontà di emergere lo faccia con cognizione di causa e sfruttando ogni possibilità e aderenza. Ed allora un numero di 32 candidati, alcuni dei quali portatori di voti sonanti, magari provenienti dal mondo associativo e del volontariato. Il fine di tanta abnegazione è quello di contare e molto nel panorama politico postelettivo in caso di vittoria, ovviamente, erodendo sostanza a tutti gli altri: una forza tale da esprimere un numero congruo di consiglieri direttamente collegati alla “diarchia” e ovviamente scollegati dal sindaco. La lontananza da settembre, si dovrebbe votare il 19, autorizza ad interpretare talune sensazioni che in questo momento fanno ritenere teso il clima tra gli ulivi mastelliani.

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