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Il “guru” Lonardo tra Aristotele e Gandhi

Il “guru” Lonardo tra Aristotele e Gandhi

6 Giugno 2021 | by Enzo Colarusso
Il “guru” Lonardo tra Aristotele e Gandhi
Politica
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“In questi giorni, sui media, il mio nome, in forma anche ricorrente,  è stato accostato alla coalizione di Centro destra, come uno dei papabili alla guida della stessa nella veste di Candidato Sindaco, e questo soprattutto, se non esclusivamente, per iniziativa del Coordinamento Cittadino, Provinciale e Regionale di Forza Italia che avrebbero voluto esportare questo “modello” all’intero Centro Destra anche se ritengo doveroso premettere che non ho mai incontrato i vertici di Lega e di FDI che, leggo, esprimono perplessità su questo embrionale progetto. Ritengo sia doveroso ringraziare Iannace, Cataudo, Reale per la stima e la considerazione espressa nei miei confronti come è altrettanto doveroso stigmatizzare i commenti delle altre formazioni sul sottoscritto in assenza di qualsivoglia abboccamento. Ne consegue che se  l’uomo è un animale politico per natura secondo Aristotele , Gandhi, non da meno, sosteneva che in democrazia nessun fatto di vita si sottrae alla politica motivo per cui  da tempo il mio obiettivo è stato quello di reperire dalla diretta testimonianza delle persone le indicazioni su priorità di intervento e su emergenze da affrontare evitando di relegare il futuro dibattito politico a questioni marginali rispetto alle necessità del viver quotidiano dei cittadini. E’ innegabile che veniamo da una classe politica amministrativa improvvisata e mutevole nella sua maggioranza come nella scelta dei propri assessori, una amministrazione comunale che avanza come la processione di primavera di Echternach, facendo due passi avanti e uno indietro, esaltando di volta in volta il piacere del vuoto o la menzogna del pieno, incapace di riscoprire il semplice, ostinato e sano buon senso : in pratica espressione politica che continua ad essere distante dalle attese, dalle speranze, dai bisogni reali della Società Civile. In pratica la Città in questi 5 anni è riuscita a sopravvivere perchè pur in totale assenza di un progetto che non fosse quello dell’interesse di pochi se non addirittura di uno, ha saputo e dovuto , come il barone di Munchausen , sollevarsi dallo stagno afferrandosi per il codino.  Tornando ai giorni nostri, ci sono già in pista 2 validi candidati come Perifano e Moretti espressioni di ambienti vicini e /o del centrosinistra,  ma soprattutto espressione di 2 importanti nuclei familiari da sempre inseriti nel tessuto sociale cittadino oggi come ieri distintisi per cultura, professionalità, capacità imprenditoriali, senso di appartenenza. Ma  affinche la democrazia possa esprimersi appieno, manca il confronto con  la formazione di centro destra,  perchè, come proprio oggi mi confermava un  amico politologo universitario, è probabile che la maggior parte dei voti in Città ce li abbia proprio il centro destra ma spesso è incapace di esprimerli vuoi perchè non va sempre in maniera unitaria, vuoi  perchè confluenti in formazione politiche spurie che fanno da contenitore diluendo e fagocitando, senza fare sintesi, le ideologie di ognuno degli iscritti. E’ chiaro che l’attuale agone politico  avrebbe senso e confronto se questa compagine, che ha i suoi indiscutibili valori, fosse compatta e coesa per cui, non so se ci saranno o meno futuri confronti con il sottoscritto, ma di certo non è mia intenzione rompere le uova nel paniere o di fare lo “scarrupatore” e lo dico soprattutto per loro in quanto oggi si respira in Città la stessa aria che inopinatamente portò alla vittoria la formazione di Viespoli, Partecipazione, proprio per il rigetto dei Cittadini verso ogni forma di consociativismo, manco a farla a posta caratteristica dell’attuale formazione di governo cittadino che è riuscita ad assemblare a sè anche il consenso di liste sue oppositrici nella precedente tornata elettorale. Vedo il mio nome accostato a quelli prestigiosi di De Stasio,Paolucci,Viespoli e altri per cui parlare in prima persona è altamente improprio.  Mi permetto di suggerire l’appropriatezza  nella scielta del candidato in un tavolo congiunto sulla base di un progetto di Città che si vuole realizzare nell’interesse dei cittadini e per i cittadini :  si eviterebbe così il rischio dell’aspettativa  messianica del Salvatore nella speranza che il suo arrivo possa emendarci da tutti  peccati : nella mia vita, tra l’altro, ho visto troppe stesure di libri dei sogni su tali progettualità poi disattese e mai realizzate.  Individuare il gigante solo perchè tale è cosa estremamente pericolosa perchè si rischia ,come dice Novalis, di non valutare la posizione del sole che potrebbe far apparire tale anche un pigmeo . In conclusione per poter transitare da una società “complice” ad una nuova  società “partecipe” bisogna avere il coraggio di una pubblica riflessione-confessione su tutto il passato per poter chiudere con i veleni destabilizzanti che blocchino o rallentino questa  nuova futura  fase della politica cittadina al fine di definire nuove e vigorose regole nell’interesse dei cittadini, il che penso di aver compiutamente espresso in questo mio scritto”.

 

Questo è il lungo preambolo di Lucio Lonardo che, in forme a tratti molto criptiche, fa capire però che non ha alcuna intenzione di “stare in Paradiso a dispetto dei santi” e che non essendo un uomo di destra non potrà mai fare abiure di sorta per amalgamare un contesto di per se alquanto diviso come Fratelli d’Italia chiede dalla fine dell’ultimo tavolo del centrodestra. Il che sta a significare che se il discorso è di tipo “ideologico” la questione è chiusa già in partenza. Se invece si ragiona in termini di valore aggiunto allora l’opzione Lonardo, che i voti li ha e pure parecchi, diventa vantaggiosa. Il rischio è però che la presenza del medico finisca per offuscare i partiti e relegarli in un cono d’ombra. Si potrebbe pensare che dinanzi alla buona performance che Lonardo potrebbe assicurare, al primo turno, il rischio sarebbe quello di apparire subalterni. Un centrodestra, insomma, solo vettore di consensi non solo di destra ma, come auspica Forza Italia, in grado di battersi senza avere la consapevolezza di essere sconfitto in partenza. Il rischio è quello della alienazione ma se si voleva avere una funzione essenzialmente politica e radicata a destra si sarebbe dovuto costruire la proposta almeno un paio di anni fa e la cosa non si è verificata. Ora, a tre mesi o poco più dalle urne appare complicato riavvicinare l’elettorato d’opinione che c’è ma nel frattempo si è accasato altrove. Sono ovviamente supposizioni. Lonardo è serafico perchè non è lui ad imporsi ma è l’oggetto del desiderio, in questo caso di Forza Italia, e siccome la sua avversione totale per Mastella è palese a tutti ecco che una sua eventuale lista, che ”aggancerebbe” una Forza Italia a traino, si porterebbe appresso molti delusi del mastellismo e ce ne sono parecchi, e farebbe le fortune di chi si pone l’obiettivo della sindacatura, Perifano o Moretti che sia. Lonardo è disponibile al confronto e non pare interessato a piacere al centrodestra ma molto interessato a detronizzare Mastella e ciò sa molto bene il Ceppalonico. Per cui domani si consumerà quello che si va sostenendo da tempo: ognuno per se e Dio per tutti.

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