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Sondaggio campagna elettorale a San Giorgio del Sannio, le riflessioni di Giancarlo Bruno

Sondaggio campagna elettorale a San Giorgio del Sannio, le riflessioni di Giancarlo Bruno

15 Luglio 2021 | by Redazione Bn
Sondaggio campagna elettorale a San Giorgio del Sannio, le riflessioni di Giancarlo Bruno
Politica
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Riceviamo e pubblichiamo nota stampa dell’avvocato Giancarlo Bruno Promotore di San Giorgio Lab.
“A ciascuno il suo”…sondaggio. Potrebbero intitolarsi cosi le pagine di un racconto della politica sangiorgese all’indomani della pubblicazione dell’indagine commissionata da Angelo Ciampi. In merito alla stessa ho sottoposto i miei dubbi al vaglio di un professionista, il Prof.  Fabrizio Farina, docente all’Università del Sannio, Corso di Laurea in Scienze  Statistiche ed Attuariali. Dopo un’attenta analisi della documentazione ha evidenziato  alcuni aspetti critici dell’indagine che ne comprometterebbero la stabilità dei risultati.  In particolare, il Prof. Farina ha riassunto le criticità dell’indagine in tre punti:
la mancanza di neutralità nella formulazione delle domande, incertezze  sull’affidabilità del piano di campionamento e dubbi sul margine di errore.
Per quanto riguarda il primo punto, la presenza e la sequenza di alcune domande  poteva facilmente condizionare l’orientamento al voto a favore di uno specifico  candidato (Angelo Ciampi), soprattutto tra coloro che non avevano ancora una  preferenza chiara. Nel momento in cui l’incertezza sul voto è estremamente diffusa
nell’elettorato (soprattutto in chi ha partecipato all’indagine, così come dagli stessi  dichiarato nei momenti successivi) si sta fornendo un’importanza diretta che potrebbe  essere stata tradotta in voto nella domanda sull’“Intenzione di voto”.
In aggiunta, manca la quota degli indecisi, ossia di coloro che hanno dichiarato “non  so/non saprei rispondere”. Molti hanno sostenuto di non voler rispondere in quanto ancora incerti (oppure hanno indicato forzatamente un candidato nel momento in cui
l’intervista non prevedeva la soluzione dell’incertezza); questo non lascia trapelare la reale base campionaria su cui sono state generate le percentuali di orientamento al voto. Il campione rilevato rappresenta il 5% circa dell’elettorato; al netto delle
mancate risposte la frazione di campionamento è certamente molto più bassa e poco  significativa
Per quanto riguarda il secondo punto, il Professore aggiunge che anche il piano di  campionamento presenta delle distorsioni in fase realizzativa. Le variabili utilizzate  per il riporto all’universo delle stime sono state tre: sesso, età e orientamento al voto  alle ultime europee. Sulla prima non si discute, così come la seconda (anche se l’età  alcuni non hanno voluto indicarla); sulla terza c’è un chiaro problema di sforzo di  memoria nel ricordare il partito (in un’intervista telefonica il tempo di risposta è alquanto breve) e soprattutto sono state in alcuni casi fornite in maniera casuale nel  momento in cui considerate domande particolarmente sensibili o scomode; da ciò  scaturisce una distorsione delle stime finali. Siamo poi sicuri che ci sia una
associazione tra i voti forniti alle europee anni prima con le amministrative su un  ncomune di 10.000 abitanti? Si consideri che spesso quello che conta alle comunali è  la qualità, la trasparenza e la conoscenza del territorio del candidato
indipendentemente dai colori politici.
In aggiunta, si sarebbero potute considerare altre determinanti del voto che
renderebbero ancora più precisi i risultati: ripartizione territoriale (area/quartiere) e
contesto sociale (professione) che quasi sempre discriminano l’orientamento di voto  in modo significativo. Per intenderci un pensionato potrebbe avere delle necessità e  un sentimento politico differente rispetto ad un lavoratore sulle tematiche di
amministrazione territoriale.
Infine, per quanto riguarda il terzo punto, il margine di errore dichiarato è del 2,9%
ma su un campione di 400 elettori (e 1421 rifiuti) la base campionaria si è ridotta e il  margine di errore è oltre il 6%.
Ringrazio il Professor Farina per aver fornito a me e ai cittadini di San Giorgio le  chiarissime e dovute spiegazioni, in forza della sua esperienza quindicennale in  qualità di Statistico Manager per aziende nazionali e internazionali per la Business
Management e le Ricerche di Mercato nonché docente di Teoria dei Campioni presso  l’Università del Sannio (corso di laurea in Scienze statistiche e attuariali) e  Responsabile statistico per le sperimentazioni cliniche per conto di alcuni
dipartimenti del Policlinico di Napoli. 
L’analisi dell’opinione pubblica è sempre benvenuta anche attraverso moderni metodi
d’indagine, confesso però di preferire la misurazione degli humors attraverso  l’ascolto diretto delle persone. Si chiede ai sondaggi quello che non sempre i sondaggi possono dare: il rapporto umano, empatico. L’esperienza politica personale  mi insegna che nella mente degli elettori le cose funzionano diversamente quando si  tratta di eleggere un sindaco perché la prima domanda che ci si pone è quale possa  essere il miglior sindaco, la persona migliore che può guidare un territorio.”

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