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E i pentastellati stanno a guardare

E i pentastellati stanno a guardare

17 Agosto 2021 | by Enzo Colarusso
E i pentastellati stanno a guardare
Politica
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REombano i motori per la ripresa della camnpagna elettorale dopo la parentesi ferragostana. Non che la politica sia andata in ferie, anzi. Il Movimento 5 Stelle o ciò che ne verrà, non parteciperà alle elezioni. Lo sconcerto è massimo ma la risposta dei militanti è stata pari a quella che Garibaldi diede a La Marmora smettendo la marcia su Trento: obbedisco. Adeguandosi alla non ben precisata motivazione del nuovo leader Conte, una buona fetta di elettori pentastellati dovrà giocoforza accasarsi altrove per la serrata del loro partito. La condotta di opposizione netta a Mastella dovrebbe indurre a pensare che la collocazione sia su sponda opposta al sindaco uscente che però godette anche del loro appoggio cinque anni fa al ballottaggio quando l’avversario acerrimo era il PD. Escluso categoricamente ogni abboccamento tra Mastella e Conte ma il sospetto resta tutto da dipanare. “Siamo in una fase di ricostruzione soprattutto territoriale”, dice la deputazione pentastellata, che sta preparando un documento ufficiale al quale affidare la esatta ricostruzione della contingenza politica che appare destabilizzante. Francamente sembra non reggere l’assunto della mancanza di organizzazione interna come motivazione fondamentale della volontà di non partecipare. Il partito non ha mai avuto solide basi territoriali nemmeno ai tempi del suo maggiore consenso e non prendere parte oggi all’agone adducendo quella motivazione lascia molti interrogativi sul tappeto. E’ ribadito anche che la “quaestio massonica” non è dirimente, con buona pace di Perifano, e allora deputazione e consigliere, mettendo da parte il Garibaldi del 1866, spieghino alle migliaia di elettori i motivi veri che hanno portato all’autoesclusione. E spieghino anche in che modo intenderanno, se ne saranno  in condizione, indirizzare il consenso perchè è auspicabile che in qualche maniera non resteranno “alibi” dal momento di maggiore concretezza del vivere in democrazia che è il voto.

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