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Ariano Irpino| Capping sulla discarica di Difesa Grande, Maraia: non si perda di vista l’obiettivo bonifica

Ariano Irpino| Capping sulla discarica di Difesa Grande, Maraia: non si perda di vista l’obiettivo bonifica

11 Novembre 2021 | by Redazione Av
Ariano Irpino| Capping sulla discarica di Difesa Grande, Maraia: non si perda di vista l’obiettivo bonifica
Politica
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“È di ieri la notizia del protocollo d’intesa sottoscritto tra il Comune di Ariano Irpino e la Società ASI-DEV sulla decisione di attuare il “capping” (ossia la copertura) della discarica di Difesa Grande utilizzando terreno e rocce provenienti dagli scavi effettuati per la realizzazione della Stazione Hirpinia. Si tratta di un risultato indubbiamente rilevante, ma ripercorrendo tutti gli eventi accaduti in ormai ventisette anni ritengo opportuno esprimere delle considerazioni, al di là delle recenti conclusioni elaborate in sede di Conferenza dei Servizi”. È quanto afferma il deputato arianese del M5S, Generoso Maraia che propone la sua disamina della vicenda.
“In una delle mie prime interrogazioni all’allora Ministero dell’Ambiente, avevo posto il problema della presenza, nelle immediate pertinenze della discarica, di sottoprodotti della colorazione. In quell’occasione, neanche la Conferenza dei Servizi fu in grado di dare una risposta al problema di tale presenza in un sito dichiarato “non inquinato”.
Nel corso di tale vicenda anche la Regione ha avuto la sua parte di responsabilità, in quanto non ha fornito risposte adeguate alla comunità locale, né ha comunicato al Ministero dati esaustivi.
A nostro avviso, quei sottoprodotti di lavorazione provengono sempre dagli enormi quantitativi di fanghi industriali smaltiti dal Coviso di Solofra, e, quindi, quella di Difesa Grande non può essere considerata una discarica di Rifiuti Solidi Urbani ma una discarica per rifiuti speciali e pericolosi, e così va trattata.
Ho intenzione di riproporre al Ministro della Transizione Ecologica una interrogazione in merito per fare piena chiarezza, dato che siamo soddisfatti solo in parte di questa iniziativa territoriale che, semplicemente, deve servire a risolvere dei problemi statici e a stabilizzare il movimento franoso in atto. Ribadiamo ancora una volta, dunque, che per noi quel sito va bonificato e ciò deve essere di iniziativa della Asidev, valutando ipotesi di sostituzione da parte degli enti competenti in caso di mancato intervento in tal senso.
A seguito di questo pur importante protocollo d’intesa, pertanto, ci aspettiamo dall’Amministrazione Franza, come passo successivo, che si faccia concretamente promotrice di un iter di bonifica della discarica; a tal fine, auspichiamo che il Comune di Ariano faccia accertare in maniera oggettiva e imparziale la provenienza e la qualità dei sottoprodotti presenti nelle immediate pertinenze del sito di Difesa Grande. Questo sarà il passo decisivo per poter procedere, successivamente, alla bonifica del sito. Bonifica, che, a mio parere, è ancora l’obiettivo prioritario per i cittadini di Ariano e dei Comuni limitrofi.
In prospettiva della bonifica deve operare l’intero Consiglio Comunale arianese, la Giunta e lo Sindaco Franza. Il “capping” non è sinonimo di risanamento totale del sito, né può significare il seppellimento di tutte le responsabilità che negli anni passati hanno caratterizzato la vicenda della discarica di Difesa Grande. Vicenda che ancora oggi costituisce un macigno di responsabilità politica, oltre che rappresentativa di un reale e attuale pericolo ambientale nel nostro territorio.
Invitiamo, inoltre, il Comune a vigilare costantemente sull’operato dell’Asidev e a ricorrere anche all’ASL o ad altri organismi indipendenti per far verificare la qualità e la composizione dei terreni provenienti dagli scavi per la stazione Hirpinia, in quanto essi possono inevitabilmente essere di varie tipologie, non tutte adatte ad essere destinate alla copertura di una discarica.
Abbiamo piena fiducia nell’Amministrazione Franza, ma, in base a quanto accaduto in passato, non possiamo affermare altrettanto per quanto riguarda l’operato della Asidev”.

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