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Riflessioni economiche del vicesegretario del PD del Sannio Pio Canu

Riflessioni economiche del vicesegretario del PD del Sannio Pio Canu

20 Marzo 2022 | by Enzo Colarusso
Riflessioni economiche del vicesegretario del PD del Sannio Pio Canu
Politica
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Parafrasando Thoman Mann e il suo cavaliere d’industria Felix Krull, in quel caso erano confessioni, il PD del Sannio prova a riflettere sull’attuale stato dell’economia italiana e vi via giù per li rami arrivare alla condizione di quella sannita. Sia ben chiaro, Canu non è Krull men che mai un avventuriero, e l’accostamento è puramente funzionale all’incipit di una riflessione che non appartiene alla casistica delle note stampa tout court. Esso è un vero e proprio approfondimento e il neo vicesegretario disamina partendo da Freud, la vicinanza cronologica a Mann autorizza la nostra divagazione, e paragona l’Italia a quel bambino nel pieno di quello che Freud stesso definisce il principio di piacere. “Il bambino quando nasce dipende totalmente dalle figure genitoriali. I suoi desideri vengono immediatamente soddisfatti. Se ha fame gli si da subito da mangiare, se ha sonno subito coccole e viene messo a dormire. Di fatto non svolge alcun lavoro psichico che è quel lavoro che si svolge nell’intervallo tra il desiderio ed il suo soddisfacimento. Non lavora per soddisfare il suo bisogno/desiderio e quando si scontra con il principio di realtà scopre che deve fare i conti proprio con la realtà. La realtà ti presenta il conto e ti dice che devi impegnarti per soddisfare i tuoi desideri, devi svolgere un lavoro psichico che ti conduce se svolto in maniera efficace al soddisfacimento del tuo desiderio. L’indipendenza grazie al proprio impegno. Saper far fronte alla realtà attraverso l’autonomia. L’Italia è un bambino che deve in fretta trovare l’indipendenza energetica e dalle materie prime vergini. Abbiamo le conoscenze e le tecnologie necessarie per poter trovare la nostra indipendenza ma occorre cambiare il paradigma su cui ci siamo illusi di stare bene. Un cambio di paradigma necessario per la sopravvivenza. Passare dall’attuale economia lineare ad un modello circolare ci consente di produrre nuovi beni utilizzando le materie prime secondarie ottenute dal riciclo in sostituzione delle materie prime vergini. Riprogettazione, riuso, riparazione e riciclo. Il sistema circolare ovviamente ha bisogno di energia per poter camminare e noi abbiamo la fortuna di avere un paese dalle potenzialità enormi per la produzione di energia rinnovabile. Fotovoltaico, eolico, idroelettrico, idrogeno verde, geotermico, moto ondoso, biometano e sperando nella ricerca, fusione nucleare forse nei prossimi decenni. Siamo i migliori d’Europa nella raccolta differenziata che è la fase preparatoria per avviare i nostri rifiuti al riciclo verso impianti dedicati. Mancano gli impianti per trasformare la nostra differenziata in risorsa (frazione secca valorizzabile in materia prima secondaria e frazione organica in biogas e fertilizzante). Se nel Sannio si paga la TARI tra le più alte del Paese è perché mancano impianti di prossimità e spesso troppo spesso, i nostri rifiuti vanno fuori provincia e fuori regione. Dobbiamo iniziare a ragionare in termini di efficienza economica circolare basando il nostro progresso sul binomio inscindibile giustizia sociale e ambientale, economia ed ecologia come pilastri fondamentali del nostro progresso. Non esiste economia senza ecologia e viceversa. La nostra qualità di vita è legata alla nostra capacità di abbracciare l’economia circolare e lo sviluppo sostenibile. Transizione ecologica ed energetica come mantra per un futuro migliore. Con il Segretario Cacciano stiamo lavorando ad un programma di iniziative sulla transizione ecologica, da portare avanti insieme a cittadini, amministratori pubblici ed esperti del settore per favorire la cooperazione ed una informazione e formazione attenta e puntuale.”

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