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Conti pubblici, l’affondo di Fausto Pepe. La maggioranza: nessuno lo rimpiange

Conti pubblici, l’affondo di Fausto Pepe. La maggioranza: nessuno lo rimpiange

8 Settembre 2022 | by Enzo Colarusso
Conti pubblici, l’affondo di Fausto Pepe. La maggioranza: nessuno lo rimpiange
Politica
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Eureka, la questione dei conti pubblici sollevata dalla relazione delle ispettrici dellòa Ragiuoneria Generale dello Stato finalmente riscalda i cuori dei protagonisti della vita politica. Giunto in piena estate, quel documento ha molto allarmato i piani alti di Palazzo Mosti che fu costretto ad intervenire dopo la notizia lanciata proprio dalle nostre tribune. Sui contenuti per nulla rassicuranti del documento domani Alternativa per Benevento terrà una conferenza stampa. Intanto Fausto Pepe, vicesegretario vicario del PD di Benevento lancia l’offensiva.

“Ho immaginato, sbagliando, che dopo la pubblicazione, da parte di Altrabenevento, della Relazione degli ispettori ministeriali, relativa alla gestione economica e finanziaria del Comune di Benevento nell’epoca Mastella, si aprisse un doveroso e significativo dibattito.

Ricordo ai più che ho sempre sostenuto che il dissesto del 2017 fosse “fittizio” e “politico”, c’erano altri mezzi per far fronte ai debiti pregressi, come peraltro fatto NOI per anni.

Il Sindaco Mastella però aveva la necessità di denigrare la passata amministrazione, e i passati amministratori, alcuni dei quali, ironia della sorte, e della politica, oggi governano però con lui.

La cosa importante invece, che va ricordata, è il fatto che l’ex Presidente della OSL, dimissionario, ha coraggiosamente e doverosamente segnalato, con relazione scritta, molte delle anomalie relative alla gestione Mastella, di questo “famigerato”, nonché politico, dissesto.

Ma andiamo per gradi, la relazione ministeriale sostiene che l’esercizio finanziario 2017, è il momento di demarcazione netta tra la passata gestione ordinaria dell’Ente, e quella straordinaria del disseto.

Questa data è importante, in quanto sancisce che tutto quello che è accaduto, dal punto di vista finanziario al 31 dicembre 2016, attiene solo all’Organismo Straordinario di Liquidazione (OSL), nominato dal Ministero degli Interni.

Dalla relazione del Ministero, si evidenzia invece una “commistione” delle due contabilità, voluta dal governo cittadino guidato da Mastella, cosa grave, illegittima e che ha generato diverse anomalie nonché reati contabili.

Di fatto l’Amministrazione Mastella, avrebbe dovuto non solo dividere le contabilità, ma anche “consegnare” alla OSL, tutte le attività, nonché le passività, alla data del 31 dicembre 2016, comprensivo il fondo di cassa.

L’Amministrazione Mastella, contravvenendo a quanto disposto dalla legge, non ha effettuato la separazione delle contabilità, ma ha mantenuto in bilancio, fino all’intero esercizio 2018, i residui attivi e passivi di competenza OSL, senza applicare, al risultato di amministrazione gli appositi accantonamenti correlati ai predetti residui attivi e passivi. Determinato con ciò un risultato di amministrazione “alterato”, da dati che non afferiscono alla gestione di competenza dell’Ente.

Ne viene da se che i bilanci del 2017 e del 2018 sono alterati e quindi sostanzialmente falsi.

C’è evidentemente un fittizio raggiungimento del pareggio finanziario e degli equilibri in fase di bilancio previsionale degli esercizi 2017 e 2018.

Nel 2017 c’è un minore avanzo di € 1.233.894,35 rispetto a quanto dichiarato dal Comune con un atto contabile errato, e nel 2018 un minore avanzo di € 1.396.659,78 rispetto a quanto dichiarato sempre dal Comune con un altro atto contabile errato.

Il Comune di Benevento ha approvato quindi bilanci fittizi, che hanno consentito di spendere soldi pubblici che diversamente non potevano essere spesi, tipo procedere a nuove assunzioni.

Solo nel 2022, l’Amministrazione Mastella, a mezzo mail (sic), ha manifestato l’intenzione di recuperare le somme impropriamente applicate all’avanzo.

Ricordo inoltre che gli ispettori ministeriali confermano il fatto che il primo trasferimento economico alla OSL, avviene solo dopo oltre 2 anni dal proprio insediamento.

Inoltre la relazione Ministeriale punta il dito su atti di liquidazione delle spese dell’era Mastella, relativamente ai debiti ritrovati, che doveva essere di esclusiva competenza della OSl, o comunque dovevano essere forniti di nulla osta e visto contabile OSL.

Dai campioni verificati, si certifica che Il 60 % delle liquidazioni che il Comune ha effettuato sui debiti ante dissesto, non c’è l’autorizzazione OSL.

Insomma nella Relazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze c’è di tutto e di più, ma essenzialmente ci sono descritti analiticamente reati contabili e finanziari, che hanno portato allo scioglimento di altri Enti pubblici in questo nostro strano Paese.”

La replica dei consiglieri di maggioranza, questa volta, non si è fatta attendere ma più che nel merito della relazione intervengono sulle parole dell’ex sindaco.

“Oltre i confini della realtà e oltre quelli del buon senso, troviamo il signor Fausto Pepe che si erge a moralizzatore e a difensore senza macchia dei conti comunali.
Proprio lui, proprio Fausto Pepe. Per rimediare ai suoi sfaceli contabili, l’amministrazione è stata costretta a dichiarare il dissesto. Non propini la bufala del dissesto politico, locuzione che è un parto della sua sfrenata fantasia: istituzioni contabili e universitarie hanno certificato che il Comune era sommerso dai debiti, ereditati dalla sua gestione amministrativa”.  “Mastella e le sue amministrazioni, con specchiata correttezza, hanno dovuto sprecare non poche energie a riparare ai danni finanziari e amministrativi derivati dalle gestioni di Pepe”. “Spiace infierire sui fallimenti politici che ha raccolto. Già da sindaco uscente, candidato al Consiglio raccolse un risultato così misero che il buon senso avrebbe dovuto consigliargli di scomparire dalla scena politica cittadina. Ma lui ha voluto continuare in questa ‘discesa agli inferi’ del consenso. Nel 2021 si è fatto testare quale possibile rivale del Sindaco Mastella. È risultato il più inviso e sgradito ai beneventani tra tutti quelli del suo campo politico. Per decenza, evitiamo di pubblicare i risultati di quel sondaggio, comunque agevolmente reperibili sul web. Un segno, questo si aritmetico, del ricordo che i beneventani conservano di lui. Un tale harakiri, per usare un termine della cultura giapponese a lui cara, non ha sorpreso in verità nessuno. Così come nessuno tra i beneventani rimpiange, nemmeno per un istante, la sua epoca amministrativa che per fortuna è consegnata definitivamente agli archivi”.

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