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Altrabenevento all’attacco sull’acqua: in atto una colossale speculazione bipartisan

Altrabenevento all’attacco sull’acqua: in atto una colossale speculazione bipartisan

1 Ottobre 2022 | by Enzo Colarusso
Altrabenevento all’attacco sull’acqua: in atto una colossale speculazione bipartisan
Politica
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Non da trgua Gabriele Corona. Che sia Lumode o conti pubblici o la questione della gestione idrica Altrabenevento da battaglia su tutti i fronti e prepara l’offensiva d’autunno. Nel momento di flessione sensibile del mastellismo, alla sua prima vera frenata dopo anni di affermazioni, il più delle volte senza avversari, ora è arrivato il tempo delle riflessioni. Nel frattempo è la questione dell’acqua che assume centralità. La questione ruota attorno al distretto sannita dell’EIC costituito di recente “per consentire alla Ge.se.sa.  di diventare gestore unico dei servizi idrici in tutta la provincia di Benevento”, scrive Corona, al cui vertice sarebbe dovuto arrivare Franco Damiano. Corona parla di accordo tra i sindaci del Partito Democratico e Mastella e di una “contorta trattativa” per formare una lista unica per eleggere i 30 componenti del consiglio del distretto sannita.

“Dovrebbe così concludersi la lunga serie di modifiche dell’Ente Idrico Campano e della Legge Regionale n.15/2015 decise per superare il lungo scontro tra ACEA- Gesesa e Alto Calore che ora potranno spartirsi i territori e gestire l’acqua delle province di Benevento ed Avellino, un grandissimo affare con interessi politici trasversali.

Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali connesse ai provvedimenti giudiziari della Procura della Repubblica di Benevento relative alla gestione dei depuratori in provincia di Benevento, emerge anche il tentativo decennale di Acea, multinazionale con partecipazione di Caltagirone e i francesi di Suez, di mettere le mani sull’acqua dell’Irpinia e poi di tutta l’Italia meridionale. Una intenzione, prosegue Corona, che trova radici politicamente trasversali e che sta per diventare realtà e nei confronti della quale, èper arginare la quale, è indispensabile una grande iniziativa popolare per ribadire, senza tentennamenti e senza accordi equivoci, che l’acqua non è una merce.”

Per questo motivo condividiamo le iniziative di lotta di padre Alex Zanotelli e del Comitato Sannita Acqua Bene Comune e consideriamo sbagliato l’accordo di Civico22 con i sindaci PD per la partecipazione di un proprio rappresentante nel consiglio del distretto sannita dell’EIC insieme ai rappresentanti mastelliani tra i qualki figura anche l’ex assessore ed oggi consigliere comunale Maria Carmela Mignone, moglie e socia di Piero Porcaro della società Tecnobios accusato dalla Procura della Repubblica di aver manipolato i risultati delle analisi sui reflui scaricati nel fiume.”

 

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