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Ato-Provincia, la Regione: basta litigi

Ato-Provincia, la Regione: basta litigi

6 Aprile 2023 | by Enzo Colarusso
Ato-Provincia, la Regione: basta litigi
Politica
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La guerra in atto tra Provincvia e Ato. Il nuovo fronte, si sa, è il lotto due e la competenza per la messa in sicurezza che vale una somma enorme, quasi dieci milioni di euro e le parti belligeranti non intendono recedere dalle loro posizioni. Entrambe le parti si rifanno agli accordi del luglio 2022 ma ciascuna declina quelle clausole nella maniera ad essa più congeniale. L’Ato ritiene irricevibile la pretesa della Provincia di essere dominus e la stessa cosa fa la Rocca nei confronti di via Torrette e in mezzo c’è anche la minaccia di adire vie legali.

E’ troppo per la Regione che ieri ha inviato una nota corposissima (leggi qui) , pietra angolare della quale è la perentoria o quasi richiesta di dialogo e di vicendevole comprensione dei problemi altrimenti ogni decisione di Napoli potrebbe essere attuabile, anche un eventuale commissariamento. “Stricto sensu” è questo il messaggio del Direttore Generale Barretta che è poi soprattutto la posizione del vicepresidente Bonavitacola: o la smettete oppure ci pensiamo noi. Poi, più diplomaticamente, Napoli richiama al rispetto delgli accordi del 14 luglio 2022 circa i quali “non vi sono elementi tali da discostarsi da quanto già da ultimo rappresentato”, il che vuol dire che fino a quando non entrerà in funzione Seam sarà Samte, cioè la Provincia, a gestire in via transitoria “il complesso delle attività volte ad ottimizzare la gestione dei rifiuti mediante la realizzazione di impianti di trattamento, recupero rifiuti, nonché la messa in esercizio dell’impianto di discarica di Sant’Arcangelo Trimonte…”

In definitiva la Regione frena sull’Ato e concede una ragione in più alla Provincia, se si vuole inquadrare tutto ciò nel mucchio di quattrini stanziati per il lotto due di Sant’Arcangrelo, tutto al fine di eliminare lungaggini che sarebbero letali per l’avvio del ciclo dei rifiuti. E se questo è l’aspetto meramente tecnico e burocratico prosegue il silenzio politico. Mastella preferisce il profilo basso che per qualcuno è segnale di democrazia interna al suo sistema, per qualcun altro è voglia di defilarsi, di lasciare decantare le tensioni e poi intervenire. Per ora l’ha fatto la Regione ma questa storia infinita promette ulteriori puntate.

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