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Il presenzialista

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29 Ottobre 2023 | by Enzo Colarusso
Il presenzialista
Politica
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“Per il prossimo appuntamento elettorale ci mancano sette mesi e dobbiamo avanzare centimetro dopo centimetro, preferenza dopo preferenza”. Sono parole di Matteo Renzi che ieri è stato a Napoli, al Ramada, nell’ambito del convegno “Volare Alto”. Inutile dirlo che sono le Europee il primo banco di prova consistente per la sua compagine per le quali però si dice ottimista pur ammettendo che dal 2% da cui parte esiste una oggettiva difficoltà a raggiungere il quorum necessario per accedervi.

” Ce la faremo e andremo in Europa per incidere sulle politiche”, dice con la sua solita spavalderia da toscanaccio, per poi lanciare segnali a tutti coloro che concorrendo con lui possano dare una mano anche alla casa comune e pure a sè stessi. E qui rientra Mastella che con Renzi intrattiene un contatto serrato ma non sappiamo cosa quello dice al Nostro. L’obiettivo è erodere dal di dentro Forza Italia, scavare un buco in quel partito la cui leaderschip è si chiara ma non ancora del tutto consolidata e rappresentare quell’ala moderata che possa servire da supporto ora a destra, ora a sinistra, a seconda delle circostanze.

Si può dire che Renzi voglia mutuare il viandantismo di Mastella, magari scremandolo da certe platealità ormai impresentabili, attualizzarlo, renderlo calzante alla congerie politica pur sempre mediocre cui si è costretti ad assistere. Ma il copyright è di Mastella, Renzi lo deve ammettere, oibò, e allora affinchè questo disegno abbia respiro è giocoforza tirarsi dentro pure il massimo interprete di questi decenni. Lui, il Nostro, ci si getterebbe a pesce perchè sarebbe una opportunità in più per esserci, per proseguire a viversi una parabola oggettivamente alle battute finali ma che potrebbe riservare ancora qualche soddisfazione.

Perchè è questo il vero obiettivo che Lui persegue: stare dentro le congetture, i chiacchiericci da salotto politico, parlare alle varie comparsate televisive nazionali senza freni e con domande da reggimicrofono mai locali ci mancherebbe, amiche o meno. E’ la sua linfa vitale, il suo sostentamento da vecchio leone politico che da Ceppaloni è stato in grado di iscriversi di diritto nella storia politica e non soltanto del Paese. Ha davanti a sè un triennio scarso da qui al 2026 da interpretare per bene, come probabile ultima tappa di un percorso straordinario, a partire dalle Provinciali che è il vero suo obiettivo con la nuova legge alle porte e gli apparentamenti necessari.

Per fare questo tutto questo però gli serve Palazzo Mosti, che è la manopola per tenere viva la fiammella, una certa claque sempre pronta a sostenerlo, la corte dei miracoli da trattare col bastone e la carota, quando occorre, a patto però che la carota sia consistente e soddisfacente per tutti altrimenti inizia la “questuanza” fastidiosa, garantire un certo clientelismo che è il marchio di fabbrica ed in ultimo esercitare una certa iattanza che non fa mai male.

A questo punto ci riuscirà, non ci riuscirà, è secondario. L’impegno ci sarebbe pure ma l’impresa, seppure non dovesse verificarsi, non è tanto la riuscita ma il cimento in sè, una versione prosaica dell’attesa leopardiana in cui è più gratificante il durante che il poi e per questo motivo guarda con molto più interesse alla possibilità del terzo mandato che non ad altro che è l’ultima ed unica cosa che lo può accomunare a De Luca e quella che lo terrebbe vivo a dispetto di chi opina di succedergli. E allora vai con le strampalatezze più estreme, i contatti con la Lega forse attraverso Barone, che ha altro a cui pensare e anche a come organizzarsi per il suo futuro visto che lui, Barone, vive di luce propria e i suoi contatti se li coltiva con assoluta meticolosità come ha sempre fatto. Mastella vuole restarci e per riuscirci “adda sta mmiez” , tutto il resto è avanspattacolo.

 

 

 

 

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