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“Unità, unità delle mie brame”, nodo gordiano del Destracentro

“Unità, unità delle mie brame”, nodo gordiano del Destracentro

9 Novembre 2023 | by Enzo Colarusso
“Unità, unità delle mie brame”, nodo gordiano del Destracentro
Politica
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Unità del centrodestra, un refrain che va avanti da almeno un paio d’anni, se non di più, ma che in realtà finisce per restare nell’ambito delle supposizioni se è vero, come è vero, che alla fine prevale la sindrome della figlia della Sora Camilla con relativa coda esemplificativa.

Lo è stato alle amministrative ultime, con molta propbabilità lo sarà anche alle Provinciali che sembrano doversi celebrare con la formula vecchia il prossimo 20 dicembre. Nè Fratelli d’Italia e nemmeno Forza Italia sono dell’idea che l’unità possa avere spazio di agibilità politica, la Lega forse ci crede un po di più, ma già il fatto che i tre partiti di Governo debbano discutere se stare insieme oppure no sul territorio esprime la cifra delle condizioni in cuim versa il destra-centro dalle nostre parti.

E se Forza Italia trazione Rubano guarda a posssibili alchimie col PD, Fratelli d’Italia a gestione Matera non ha mai fatto troppo mistero di esprimere simpatie verso Mastella e in qualche caso anche qualcosa in più, vedi Roviezzo nel consiglio dell’Eic e in misura maggiore la scelta alle amministratriuve di non mettere bastoni tra le ruote del sindaco col risultato di contribuire a precipitare la destra al minimo storico cittadino.

Con questi presupposti e con la più che certa riconferma di Matera al vertice della Fiamma sannita, attenderemno la ratifica al congresso del 12 novembre, e a poco più di un mese dall’appuntamento elettorale appare davvero poco credibile che si possa aprire un dialogo serio su questa materia che non è riuscito ad imporsi in tre anni.

 

Per Mastella è una buona notizia, una delle pochissime di questo momento compreso il fatto che pare si vada alle urne per i pochi intimi il 20 dicembre. Dovrà però Mastella fare assolutamente quadrato, sperare nella ricoinferma di Lombardi a Faicchio, sedare il marasma che cova tra i suoi a Palazzo Mosti e convincere qualche sindaco a non mollare l’ormeggio. In cambio di cosa? Nella promessa che i tempi saranno migliori già con le Europee anche se non se ne intravvedono i prodromi.

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