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Abbatiani-Mastella, stallo permanente. Domani vertice di maggioranza

Abbatiani-Mastella, stallo permanente. Domani vertice di maggioranza

17 Dicembre 2023 | by Enzo Colarusso
Abbatiani-Mastella, stallo permanente. Domani vertice di maggioranza
Politica
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La situazione tra abbatiani e Mastella non si sblocca. L’atteso confronto fra i consiglieri Farese e Palladino da un lato e Mastella dall’altro non ha smosso più di tanto lo status quo che, al momento, rimane di distanza e di diffidenza. Diffidenza perchè la parte più critica del mastellismo non ha trovato risposta alle domande di cambiamento a 360 gradi che vengono poste ormai dagli inizi dell’anno, si ricorderanno le giornate di gennaio e i continui incontri in casa Mastella a Benevento che si susseguirono a ritmo forzato; ebbene da quei giorni freddissimi di inizio anno molto poco è cambiato, anzi la situazione è peggiorata perchè nulla è stato fatto in direzione di quella maggiore concertazione chiesta da Abbate e dai suoi riferimenti consiliari.

Mastella, nell’incontro di stasera, ha cercato di spiegare che lui e soltanto lui è il garante di tutto e che alla fine è sempre lui a decidere ma è un mantra che convince poco e infatti non ha persuaso i suoi interlocutori a tre giorni scarsi dal voto provinciale del 21 dicembre. Il sindaco, da quanto trapela, è però preoccupato e non tanto del fatto che rischi di non avere la maggioranza consiliare, probabilmente la otterrà, quanto per gli effetti che si potranno verificare sugli equilibri interni a Palazzo Mosti dove più d’uno dei suoi è turbato e dove l’imposizione del ticket  Panunzio-Capuano ha finito per irritare e pure parecchio.

E allora qualcuno potrebbe essere tentato di votare qualcun altro dei candidati restando però nell’alveo mastellista ma guardando in provincia, vedi l’insoddisfatto Scarinzi, e tutto questo genera comunque turbolenza. Tanto è vero che per domani alle 15 Mastella ha indetto un nuovo vertice di maggioranza per tentare un ultimo disperato tentativo di sedare il mugugno che sa esserci tra i suoi e tentare la carta della temerarietà.

Cosa potrà garantire ora che non sia stato in grado di fare fino a questo momento non è dato sapere ma la sua proverbiale fortuna lo pone di fronte ad avversari sconcertanti, capaci di tendergli una ciambella di salvataggio riuscendo nella straordinaria impresa di “scassarsi” tra di loro, a sinistra, e di continuare a tendersi agguati a destra, con molti sindaci assai scontenti per non essere stati candidati. Sia pure preoccupato, e lo è, e a poco vale la minaccia di mandare tutto all’aria in caso di fiasco elettorale, chi lo fronteggia dall’interno passerà tre giorni assai roventi per decidere davvero cosa sia più giusto fare o non fare.

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