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Abbate a Greco: “la smetta di fare il ventriloquo ed eviti l’inciucio e il dileggio”

Abbate a Greco: “la smetta di fare il ventriloquo ed eviti l’inciucio e il dileggio”

14 Gennaio 2024 | by Enzo Colarusso
Abbate a Greco: “la smetta di fare il ventriloquo ed eviti l’inciucio e il dileggio”
Politica
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Il comunicato di ieri l’altro col quale Gino Abbate e Maria Luigia Iodice hanno salutato Mastella e hanno, di fatto, rimpicciolito di molto la sfera d’influenza del sindaco di Benevento riducendolo al solo fortino Beneventano, non è stato preso bene per nulla. La virulenza dei toni del primo ed unico fino ad ora commento ufficiale all’addio di Abbate lascia intendere quanto la cosa abbia innervosito Mastella e lo abbia anche stizzito al punto di affidare ad Alboino Greco il compito di farsi latore del sentimento mastellista.

Se si eccettua la chat di maggioranza, in cui Mastella aveva dato sfogo a tutta la sua rabbia e la sua delusione, questo del Greco è stato il primo comunicato in assoluto sull’argomento. Vergato in modo tagliente e con l’ausilio di penne sapienti e cinefile Alboino ha sferzato Abbate e gli ha intimato le dimissioni, unico lavacro possibile per rimarginare l’offesa arrecata. Abbate, non si dimetterà e perchè mai dovrebbe, possiamo dire che abbia applicato la “viandanza” come metodo di riferimento a chi della viandanza ha fatto il proprio marchio di fabbrica. Ginettaccio non è apparso meno urticante dei suoi interlocutori.

E rivolgendosi al “prode Alboino” lo apostrofa con parole argute e sibilline, non se ne abbiano De Andrè e Woody Allen ma questa disfida è ispirata a grandi personaggi, ricordandogli di essere stato eletto nella lista Abbate-Ucci, e consigliandogli di evitare ventriloquismi e di non parlare per conto di altri e di uscire “dal sottobosco dell’inciucio e del dileggio, in cui evidentemente amano vivere, e continuare a cercare di farsi scontare cambiali alla provincia oltre che occupare posti di lavoro, sottraendoli alla comunità.”

E qui, dopo il prevedibile prologo dal sapore semisfottente, Abbate passa alla disamina delle sue ragioni.

Punto primo
“Nel 2016 demmo luogo a un movimento civico che vide Mastella diventare sindaco con il contributo del sottoscritto e di altri . Basterebbe rileggere le cronache di allora ma il Prode evidentemente non utilizza il buon senso di raccogliere informazioni. Quel movimento prevedeva di portare le istanze territoriali in sede regionale.

Punto secondo

Nel 2021 la lista Abbate- Ucci ha contribuito con 2500 voti alla riconferma di Mastella

Punto terzo

Nel 2022 il sottoscritto si è candidato come capolista al Senato per il nostro movimento civico. In quella occasione subimmo una grave discriminazione, un baratto che si tradusse nel 40% in meno di consensi rispetto al voto al Parlamento. Il sottoscritto insieme ad altri ci ha messo la faccia ed altro.

Punto quarto

Tornando ad oggi quando un movimento fa una scelta di confluire in un partito questo avviene dopo un ampia discussione e confronto cose che non sono avvenute. Allora io rispetto la scelta fatta da Mastella ma non la condivido per cui ognuno seguirà il suo percorso politico.” E qui Gino Abbate allude al discorso che Mastella ha aperto con Renzi ma potrebbe anche alludere alle possibili ed anzi già in atto manovre di avvicinamento al centrodestra che il Sindaco sta cercando di allacciare, per ora quasi sotto traccia ma in maniera seria. C’è pure chi, come il Senatore Matera lo invita a non proseguire sulla strada di Renzi ma di accasarsi nel destracentro… A destra Ginettaccio non lo segue e pure qualche altro alleato di oggi che s’è unito a lui venendo da sinistra potrebbe avere qualche difficoltà seria.

Punto quinto

“Non è stato il sottoscritto a rompere il movimento traghettandolo in un partito e per quanto riguarda le mie dimissioni la storia parla per me, in quanto non ho mai esitato a dimettermi quando sono venuti meno i requisiti di coerenza e progettualità. Piuttosto, su questo punto, l’intervento del prode si potrebbe ribaltare sul Sindaco che, anche nell’ ultima tornata elettorale, ha usufruito dei miei consensi. Ricordo che ha vinto con un lievissimo scarto(900 voti).

Punto sesto
Non sono stato mai Presidente ASI ma commissario per 1 anno e mezzo per la Giunta Bassolino.

Punto settimo
Giusto per essere precisi a proposito delle cifre siderali, citate dal prode per sconfinare nel populismo: lo stipendio per il ruolo di consigliere regionale è di 4.440 euro mentre come presidente Gesesa era di 1200 euro.”

La sensazione è che non finisce qui…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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