breaking news

Nervosismi mastellisti

Nervosismi mastellisti

18 Gennaio 2024 | by Enzo Colarusso
Nervosismi mastellisti
Politica
1

Nervosismo che si taglia col coltello nel mastellismo. Le due diserzioni, almeno così le interpeta Mastella, quella di Gino Abbate e quella prossima di Luigi Barone, hanno generato ripercussioni inequivocabilmente sensibili all’interno della nomenklatura che si interroga su come arginare la falla vistosa che si è aperta nello scafo di Palazzo Mosti.

Palazzo Mosti che assomiglia sempre più ad un bunker nel quale il cerchio magico appare asserragliato insieme al suo capo e che attende proprio da lui una mossa che consenta di alleggerire la situazione che si è venuta a creare. Contromosse che, al momento, non sembrano essere nelle disponibilità del sindaco, a parte la carta da spendersi con Renzi su cui regna l’alea della imponderabilità.

Ma è l’unica che ha, per ora. Basterà per tranquillizzare i suoi? E su questo è legittimo nutrire perplessità. Degli 8 anni tracorsi dalla sua rinascita politica questo è senza dubbio il momento più difficile.

Il suo nervosismo è patente e oggi ne ha fatto le spese anche il collega Pietronigro, direttore di Gazzetta di Benevento, contro cui Mastella ha tuonato che desista dal fortografarlo in futuro solo perchè il giornalista ha evidenziato la “distrazione” del sindaco durante l’ultimo Consiglio comunale, cosa che è assolutamente vera. A Pietronigro ovviamente la nostra solidarietà ma queste cose denotano l’irritazione generale che poi si traduce in queste cadute di stile francamente evitabili.

Ma irritato Mastella lo è soprattutto con Ginettaccio, cui ha riservato parole di virulenza massima fatte recapitare attraverso Alboino e Barone che oggi incassa l’apprezzamento diretto di Salvini. Imputa loro una certa qual irriconoscenza, la butta sempre sul personale evitando le considerazioni politiche, si potrebbe dire che accusi lui di “viandantismo” gli altri e la cosa appare surreale se si riferisce proprio Barone che è carta conosciuta e che egli ha scelto con cura, un homo politicus a tutto tondo, pragmatico, scaltro, estremamente furbo e amante della retroguardia, tutte doti che il Ceppalonico apprezzava eccome, dotato di autonome aderenze e di una capacità organizzativa e tattica spiccata, non per altro era lo stratega del mastellismo e al quale si deve la sostanziale tenuta di Noi di Centro alle Provinciali, l’ultimo regalo prima del distacco.

E non è nemmeno detto che Barone si dimetta dalla sua carica di presidente Asi.  Eletto a dicembre 2018, come esterno e quindi senza nomina politica, è stato confermato il 7 giugno 2022 e la scadenza è prevista nel 2025. Molto probabile che lui resti al suo posto e che lasci a Mastella l’onere di sfiduciarlo per piazzare il vice Vessichelli che è anche presidente provinciale di Noi di Centro.

One Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *