breaking news

Barone e Belmonte, due casi tra veleni e schizofrenia

Barone e Belmonte, due casi tra veleni e schizofrenia

27 Gennaio 2024 | by Enzo Colarusso
Barone e Belmonte, due casi tra veleni e schizofrenia
Politica
0

La mozione di sfiducia a Gigi Barone, un atto che ovviamente non sorprende nessuno. La formalità è stata espletata nella giornata di ieri, molto probabilmente accelerata dalla volontà di Mastella di dare un colpo a Barone nei confronti del quale la esacerbazione è grandissima. Se appare un epilogo scontato, la modalità con la quale si è consumata la “vendetta” presenta lati ambigui ed anche irrazionali. Barone concorda con i dieci del Consiglio Asi una sorta di patto: approviamo il consuntivo, poi io mi dimetto.

Una soluzione proposta e a quanto pare accettata ieri l’altro e che avrebbe lasciato spazio ad una conclusione senza traumi della vicenda che è essenzialmente politica e Barone, che non è stato presidente sulla scorta di alchimie lottizzatorie di natura politica, almeno in apparenza, se ne sarebbe andato senza piantare grane. La mozione è stata presentata ieri alla unanimità sconfessando quell’accordo tacito. Ora, è lecito chiedersi la ragione di tutto questo. Cosa si è voluto impedire con un’azione del genere? E’ il consuntivo o c’è dell’altro che si è inteso bloccare con questa manovra inopinata rispetto alle premesse?

Ambienti di palazzo fanno sapere che tra i dieci solo in tre avrebbero espresso piena volontà di agire come si è poi agito, gli altri si sono dovuti attenere loro malgrado ad una imposizione che sarebbe partita da Mastella in persona con l’intento di colpire Barone verso il quale, come si diceva, l’esecrazione è grandissima. E tuttavia, al di là dei sentimenti personali resta però inevasa la domanda in merito a questa inversione di tendenza così repentina che ora rischia seriamente di allungare a dismisura i tempi tecnici perchè Barone non se ne starà di certo con le mani in mano e ora passerà al contrattacco. Insomma, per Vessichelli o per qualche altro pretendente al trono si andrà per le lunghe a meno che Barone non decida di cedere e conoscendo il soggetto non è una soluzione pensabile.

Il caso Barone, tuttavia, non è l’unico problema ad attraversare le stanze di Palazzo Mosti. C’è per esempio quello dei Vigli Urbani, un vespaio di dimensioni ragguardevoli, che rischia di esplodere nelle mani di qualcuno con effetti devastanti. Fioravante Bosco ha deciso da tempo di muovere guerra ad Emilio Belmonte e questa è cosa nota. Nemmeno un minuto egli dovrà essere comandante…a costo di dimettersi…

Orbene, Bosco va in prepensionamento il primo di febbraio ma il congedo per raggiunti limiti di età scatta dal primo giugno, per cui a succedergli come comandante dovrebbe essere proprio Belmonte; ma Belmonte ha un mucchio di giorni di ferie da godere per cui, senza che nessuno gli chiedesse il piano ferie che poi il vice proporrà a Feola ma senza ottenere risposta, è costretto a prendersele e poi se ne riparlerà a settembre.

E tuttavia, ferie o non ferie è Belmonte il “surrogato” di Bosco, il Corpo non resterebbe sguarnito di comando e questo impedirebbe l’arrivo in tempi rapidi del nuovo Capo designato, quel Pasquale Pugliese da Casalnuovo che dal canto suo, probabilmente, ad arrivare in queste condizioni e con questi chiari di luna qualche remora ce l’avrà eccome. Ma Bosco preme e potrebbe arrivare anche a dimettersi tornando a fare, in via ipotetica, l’ufficiale ma senza funzioni di comando per far posto a Pugliese e fottere Belmonte.

E’ un gioco al massacro che mette Palazzo Mosti in seria difficoltà. De Pierro, sostenitore di Belmonte benchè raffreddatosi negli ultimi tempi, e Feola spingono per una soluzione pacifica della vertenza, visti anche i venti terribili che scuotono l’Amministrazione. Pensa, il vicesindaco e a giusta ragione, che sarebbe meglio evitare ulteriori polemiche anche perchè probabilmente immagina che Belmonte non resterà inerme e infatti prepara la sua contromossa e c’è da giurarci che non si fermerà tanto facilmente. Prendiamo, per esempio, il caso della bombola al Corso.

A noi di Lab, che gli abbiamo chiesto di intervenire per dire la propria dopo l’intervista a Bosco, ha declinato l’invito ma ha inviato al segretario generale una memoria su quel caso, atteso che fino ad ora nessuno gliela aveva ancora chiesta in presenza per giunta di un provvedimento disciplinare proposto dallo stesso Bosco. Orbene, in questa memoria Belmonte ribalta ciò che si è andato raccontando sull’accaduto, anche a mezzo stampa, afferma che non c’è stato alcun verbale e che nessuno ha impedito a chicchessia di arrivare in farmacia e prendere la bombola atteso che la persona presumibilmente fermata aveva parcheggiato in via De Rende pensando che li ci fossero gli stalli della farmacia.

Lamenta il vicecomandante una campagna di demonizzazione ne suoi confronti che avrebbe indotto lo stesso sindaco Mastella ad intervenire paventando non ben precisate “indagini interne” e si chiede da chi Bosco avrebbe appreso quelle notizie, che giudica “false e/o distorte”, e il motivo per il quale non avrebbe chiesto direttamente a lui come realmente sarebbero andati i fatti.

Sostanzialmente Belmonte ha le sue buone ragioni, quanto meno attende risposte che nessuno fino ad ora gli ha dat, in primis Feola che rischia di restare col cerino in mano in tutta questa controversa vicenda. Belmonte e Barone rappresentano il simbolo della confusione in cui pare essere precipitata l’Amministrazione Mastella che si dibatte e molto in un cul de sac da cui non pare riuscire a cavarsi fuori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                                  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *