Cercasi candidati per Clemente Mastella in vista delle Europee. E se il dado verso Renzi sembra essere stato tratto, ma con il sindaco c’è sempre da attendersi qualcosa di imprevisto, ora è tempo di trovare qualcuno disposto a candidarsi per dare concretezza a quella operazione di conta interna che a Mastella serve per calibrarsi sulle vere grandi battaglie che lo vedranno protagonista.
Quelle del 2025, le Regionali in primis, ma anche le possibili Provinciali con la nuova legge elettorale, se nel centrodestra si troverà spazio per il rush finale, visto che la legge è pronta e attende solo che venga approvata in via definitiva. Delle amministrative del 2027, in assenza del terzo mandato, parleremo più avaccio. Tornando a bomba, c’è da capire quanto pesi ora Noi di Centro e per fare questo occorre misurarsi. E quindi cercasi volontario per la pugna continentale e la cosa non è semplice.
Renzi vorrebbe Sandra Lonardo ma lei non è di questo parere, vuoi perchè comprende lo scarso respiro del cimento e il dispendio di capitali che una cosa del genere comporta, in assenza di finanziatori, vuoi perchè da sempre ella è attratta da una prospettiva di ritorno a Napoli se le cose dovessero volgere in termini positivi; che poi vuole dire avere ancora consensi per sedersi al tavolo delle trattative con chicchessia.
Si sarebbe allora sondata la pista Molly Chiusolo, già candidata nel 2019, ma pare che non se ne faccia nulla. Mastella allora blandirebbe Giovanna Razzano, che qualche motivo di risentimento ce l’ha eccome, vedi Ato e Sannio Europa andati in fumo. Sarebbe preferita a Marcella Sorrentino, che non starebbe nelle grazie alessandrine, ma poi bisognerà trovare il modo di farsi perdonare, alla fine dell’agone.
Ci sarebbe anche l’ipotesi di candidare Raffaele Del Vecchio ma è assai flebile; di lui si potrebbe disporre per un eventuale ticket con la Lonardo per le Regionali ma prima bisognerà dargli una collocazione “hic et nunc”.
Ovvio che si tratti di ipotesi, di congetture, ma non del tutto campate in aria, come quella, per esempio, di una candidatura diretta del Ceppalonico che in caso di necessità sarebbe disposto al sacrificio; in realtà non ne ha alcuna intenzione ma fa tutto parte di un certo armamentario politico di cui il sindaco è cospicuamente dotato.
Così come il ricorso ad un arma di distrazione di massa di sicura presa come il Molisannio. Sa bene che è una boutade o poco più ma gli serve per uscire dagli angoli, quando ci finisce, per riguadagnare la centralità del ring. E quasi sempre gli riesce anche perchè ha sempre a disposizione qualcuno pronto a concedergli spazi di visibilità quando ce ne è bisogno.
Sul Molisannio ha detto la sua anche Roberto Costanzo intervenuto ieri sera a Rosso e Nero du Lab Tv. “Con tutti i guai del mondo e con la situazione drammatica in cui versa il Paese stiamo ancora a cincischiare col Molisannio…” ha detto indolente l’ex parlamentare DC. “E poi quali vantaggi può portare a noi unirci ad una regione che ha il più alto debito sanitario d’Italia in rapporto alla sua grandezza territoriale; sarebbe un vero suicidio ma il rischio svanisce nel momento in cui l’iter costituzionale risulterebbe lunghissimo e non c’è alcuna volontà, ne politica e nemmeno sociale, a che questo vecchio progetto, risalente all’epoca della Costituente, venga davvero realizzato.”
Al tirar delle somme. Mastella blinda il bunker di Palazzo Mosti, sta molto attento a non esacerbare l’animo di nessuno, sa che si deve tener stretti arraffa arraffa e succhiaruote che in questo momento di massima delicatezza potrebbero mandargli in vacca la festa, mantiene, in soldoni, “il carro per la scesa” e punta ad arrivare all’estate con qualche idea più chiara e qualche certezza in più. E magari nelle condizioni di rinnovare qualche casella di giunta.
Ma quel che più conta con i consensi sufficienti a tenerlo nel gioco.
