Manca solo la ufficializzazione ma è una pura formalità. Sandra Lonardo è candidata per Italia Viva alle prossime Europee. La campagna elettorale è già sostanzialmente iniziata così come è iniziato il lavoro di mietitura dei consensi di chi dovrà sostenere una campagna elettorale che Sandra aveva scartato in origine ma che poi si è andata convincendo di potere affrontare con i dovuti sostegni, sia di carattere politico che di carattere economico.
Che abbia la consapevolezza di giocarsela è fuori di dubbio, che possa addirittura vincere è altro argomento e per quanto lo spirito competitivo alberghi in lei ci sono altre motivazioni che l’hanno convinta a mettersi in gioco. In primis la sua figura possente, per molti l’immagine concreta del mastellismo, è indispensabile per calamitare quei voti che diano effettiva contezza di quanto pesi oggi Noi di Centro dopo le defezioni famose e il vacuum politico in cui s’è ritrovato Mastella, in vista delle battaglie di domani dove conta non solo esserci ma esserci da protagonisti; Regionali ma anche Provinciali, se le forze politiche del centrodestra decideranno di mettere mano al rush finale della nuova normativa.
Ma c’è anche un’altra ragione e per molti versi collegata alla prima; dare una lezione seria al reprobo Barone colpevole agli occhi ceppalonici, essendo lui stesso ceppalonico, di avere infranto il patto di sangue ancestrale e di essersi smarcato osando addirittura candidarsi. Ridimensionarlo, allora, è necessario anche perchè la sorte ha voluto che la sfida europea si giochi tutta a Ceppaloni, forse un primato mai vantato in precedenza.
Altre sponde non candidano o sostengono altrove e allora per Sandra Lonardo o Mastella, come vorrà presentarsi, è una buona occasione il ticket con Caputo cui De Luca ha imposto la rinuncia alla carica in giunta. E se Sandra pensasse di prenderne il posto? In un modo o nell’altro ne uscirebbe vincitrice, Cienzo permettendo.