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Benevento, quante storie si intrecciano con la Juve Stabia: dagli ex ai quasi ex. Storie di affari fatti e sfumati

Benevento, quante storie si intrecciano con la Juve Stabia: dagli ex ai quasi ex. Storie di affari fatti e sfumati

13 Novembre 2015 | by admin
Benevento, quante storie si intrecciano con la Juve Stabia: dagli ex ai quasi ex. Storie di affari fatti e sfumati
Sport
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arcidiacono

Siamo agli sgoccioli della lunga settimana che porterà al terzo passo della mini serie di quattro derby consecutivi per il Benevento: lunedì il posticipo contro la Juve Stabia. Una gara che fa riaffiorare alla mente ricordi recenti, oltre alla doppia sfida dello scorso campionato (importante quella del “Menti” che cambiò decisamente il campionato dei giallorossi), non bisogna andare poi così indietro per tornare ad un altro campionato il cui coronamento del sogno, ancora una volta, è stato solo sfiorato. I play-off del 2011, la semifinale proprio contro le Vespe tutta da giocare al “Vigorito” dopo la sconfitta di misura per 1 a 0 a Castellammare. Quella porta sembrava davvero stregata ed a condannare la Strega ci pensò proprio un sannita, Nazzareno Tarantino, forse anche dal dente un po’ avvelenato l’esterno che mai in carriera ha vestito la maglia giallorossa. Sulla panchina, Piero Braglia, seconda scelte quest’estate a Mimmo Toscano, trattato nel momento di “trattative di cessione societaria” e, pertanto, mai ratificato. Diversi colloqui, primi confronti di mercato, sino al ben servito arrivato non appena si è presentata l’occasione Auteri, in rottura con Columella a Matera. Il tecnico toscano allibito, il giorno dopo qualcuno fa partire la voce che sia in ballo per la panchina di Lecce (in ballo quanto una balla) ed, ironia del destino, alla fine sulla panchina del Lecce c’è arrivato davvero a discapito di un altro ex giallorosso, Fabio Brini (quanti intrecci riserva il mercato, molti passano da Benevento, non sarà Roma, ma la via Appia passa lo stesso).

Storie che si incrociano, passando per il grande ex, Salvatore Di Somma, che in campo non ci sarà, ma per il quale è sempre una gara speciale. Stabiese di nascita, il diesse giallorosso ha fatto praticamente tutto con la Juve Stabia, da calciatore, passando per la parentesi di allenatore, sino alla posizione di direttore sportivo nel triennio proprio del ritorno in Serie B dopo circa 60 anni. Ma di ex in campo ce ne saranno, da una parte Carlo De Risio, che con le giovanili del Benevento ha completato il processo di crescita prima dell’esordio nel professionismo, la discreta continuità con Carboni ed il brutto infortunio al crociato. Lo scorso anno protagonista nel Martina, qualche problema muscolare che lo ha fatto uscire di scena per un po’, per poi ripartire proprio dalla Juve Stabia. Rientrato nelle ultime due gare, contro il Benevento assicurerà muscoli al centrocampo gialloblu. Dall’altra parte Francesco Marano che, come il centrocampista vastese, con la Juve Stabia è passato nel mondo dei grandi e, poi, c’è Andrea De Falco che con le Vespe ha avuto una breve parentesi di 6 mesi nel 2014.

Dagli ex ai quasi ex, come Pietro Arcidiacono che la maglia della Strega l’ha sfiorata due volte, anzi nel 2013 arrivò anche a vestirla, ma solo quella bianca di allenamento nel ritiro di Gubbio con Carboni, prima della bocciatura della società. Pallino di Gaetano Auteri che lo desiderava dai tempi del Matera ed inserito nella lista della spesa presentata all’arrivo nel Sannio. A proposito di lista della spesa, non mandate mai i vostri figli a farla, scrivi “latte, uova, spinaci e barbabietola” e si presentano a casa con la busta piena di merendine, coca-cola e gelati. Tornando ad Arcidiacono, quest’estate accordo in tasca con l’entourage del calciatore, trattato nella stessa sede dell’affare Del Pinto, sino al clamoroso “no” del giocatore. L’esterno catanese se la sarà presa per l’esperienza di un paio di anni fa, oppure c’è chi dice che alla base ci sarebbe anche uno scarso feeling con la tifoserie sannita (perché ?!?!?!). Più che la gara degli ex, è quella dei “quasi ex”, ancora più significativa per loro. A volte l’erba del vicino è sempre più verde, ma è anche vero che ognuno getta acqua al proprio mulino, insomma il giallo c’è per entrambe le maglie ma c’è chi preferisce il rosso è chi il blu, mercato permettendo, perché ci vuol un attimo a cambiare idea.

Benevento e Juve Stabia, a voi il derby

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