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Benevento, giallorossi implacabili: Baroni ragiona, Ciciretti spacca

Benevento, giallorossi implacabili: Baroni ragiona, Ciciretti spacca

7 Dicembre 2016 | by admin
Benevento, giallorossi implacabili: Baroni ragiona, Ciciretti spacca
Sport
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Benevento, Italy - Dec 5: TXT the Lega Serie B football match Benevento Calcio 1929 vs A.C. Cesena at Stadio Ciro Vigorito on December 05, 2016 in Benevento, Italy. (Photo by Mario Taddeo / mario taddeo | sports photo agency)

Il “Monday Night” fa davvero grande il Benevento che veste quell’abito da sera che spicca in passerella. Nella gara col Cesena c’è davvero tutto, soprattutto spirito e carattere, oltre l’ostacolo. Gli ostacoli delle assenze che hanno stravolto i piani, un assetto tattico sul quale la squadra non aveva lavorato molto, adattamenti e poi, soprattutto, l’avversario. Bugiarda la classifica di un Cesena che rimanda solo, senza bocciatura, il test di rinascita. Benevento sotto col gol di Djuric che ha interrotto a 529 minuti l’imbattibilità della porta giallorossa che non prendeva gol da Trapani, mentre prima dell’italo-bosniaco era stato solo La Mantia su rigore a perforare Cragno in casa. Il gol è arrivato probabilmente nel miglior momento della partita per i sanniti che hanno avuto però la forza di reagire con l’impeto di chi voleva entrare negli spogliatoi per l’intervallo con i conti alla pari. Conti che però Baroni ha dovuto fare con le varie assenze, alle quali si sono aggiunti gli imprevisti del match. Prima il cambio forzato di Padella, altra tegola per un reparto che fino alla scorsa settimana era affollato ma che ad Avellino avrà probabilmente solo due centrali contati più la possibilità di adattare Pezzi. Appunto, l’ex Pontedera che nella seconda metà del secondo tempo ha dovuto alzare bandiera bianca per i crampi. L’ultima freccia all’arco di Baroni da scoccare è stato il frutto di gestione e riflessione, ma quelli che erano in campo hanno fatto il resto. Perché Ciciretti all’improvviso si è illuminato ed ha deciso di fare la differenza. Quella voglia di spaccare l’ha avuta in tutto il match, forse di strafare, ma non è mai semplice quando t’ingabbiano. Il genio, però, è quello. Quando hai il colpo improvviso che rompe da solo gli equilibri, perché il folletto romano ha prima creato i presupposti, liberando Gyamfi, e poi ha letalmente concluso. Buzzegoli ringrazia, non solo per il risultato, ma perché dopo gli straordinari ha potuto lasciar il posto a De Falco. In settimana aveva recuperato l’ex Novara, ma non era al top, quindi sgravato da troppi compiti con due mezzali e schierato vertice basso per dare il via la manovra sugli esterni, ingolfati e bloccati da un Cesena che quelle chiusure ad annientare il gioco giallorosso le aveva studiate da tempo. “Se avessi dovuto immaginare una vittoria per darci ancora più spessore, l’avrei pensata proprio così”, dice Baroni. Ed è proprio vero, perché in 90 minuti questa sera c’è stato il condensato di una settimana turbolenta tra assenze e recuperi last-minute, misto alle difficoltà della gara stessa, letta ed interpretata come meglio non si poteva. Perché è vero, la differenza poi la fanno i giocatori, in quell’equilibrio davvero precario. Benevento che si era presentato matricola sfacciata tra i cadetti con quell’estro spumeggiante che poteva sembrare acqua frizzante destinata a sfiatare. Per questa matricola, invece, ogni gara è un esame, non per l’obiettivo, ma per misurarsi. Maturità e consapevolezza, ma prima di dire altro, si lascia ai numeri raccontare. Quelli dove caso, sfortuna, traverse e tutto il resto non sono riportati. Un punto dalla seconda e sole tre lunghezze dalla vetta… Dicono questo, sono numeri da grande.

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