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Benevento, Vigorito: “Ho visto grande entusiasmo in Carli. Cominciamo con uno spirito nuovo”

Benevento, Vigorito: “Ho visto grande entusiasmo in Carli. Cominciamo con uno spirito nuovo”

25 Maggio 2023 | by Domenico Passaro
Benevento, Vigorito: “Ho visto grande entusiasmo in Carli. Cominciamo con uno spirito nuovo”
Benevento Calcio
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Il Benevento guarda avanti e riparte. Il primo passo è l’arrivo di Marcello Carli, che questo pomeriggio è stato presentato nel corso della conferenza stampa con il presidente del club, Oreste Vigorito. 

Di seguito le dichiarazioni del numero uno della società sannita: “Ringrazio Carli per la sua disponibilità. Siamo tornati a parlare una lingua che è la nostra. Noi non ricominciamo mai, noi cominciamo. Cominciamo con uno spirito nuovo, facendo un esame e proviamo a dare una mano a questa società, a questo pubblico e a questo direttore che mi auguro possa iniziare un percorso di soddisfazioni. Ho detto che dobbiamo tornare ad essere una sana squadra provinciale. L’euforia giustificata della Serie A, l’arrembaggio alla società solida Benevento ha avuto una crepa nella diga. Abbiamo dimenticato il giorno più bello della vittoria con la Juve, forse lì è iniziata la nostra discesa. Io amo il calcio della Serie C, un calcio fatto ancora di valori e di ragazzi che hanno il sogno di voler fare qualcosa di bello. Una volta un uomo di calcio mi disse di prendere giocatori che non hanno conto in banca e non quelli che sono lì a contare quello che hanno. Negli ultimi anni mi sono fatto condizionare anche io, sono anche io responsabile di alcune scelte. Negli ultimi tempi ho smesso di fare il presidente come lo volevo io, ho pensato forse sbagliando che il presidente deve stare in disparte. Qualcuno mi ha anche convinto che in qualche modo fossi invadente per i calciatori, mi auguro di non fare gli errori di prima. Io pago per fare una cosa che mi piace. Le streghe riescono a pulire il proprio futuro, dobbiamo fare questo. Non è bello sentire “era più bello andare al Meomartini”. Mi auguro che con le vostre penne possiate sostenere Carli, sulla buonafede della stampa non ho mai discusso, la stampa può dare un grande contributo. Riconosco a tutti il diritto di criticare, perché così posso farlo anche io”.

Vigorito ammette: “Negli ultimi due anni forse sono venuto un po’ meno ed il io augurio è che Carli interpreti questa scelta. Io e Carli ci stiamo sentendo agli orari in cui mi sentivo con mio fratello, mi sta facendo sentire come un tempo. Ho piacere a stare qui, nonostante una retrocessione. Se sono qui dopo qualche polemica, lo dobbiamo anche a Carli. E’ quello che io cercavo. Le mie dichiarazioni non erano di astio alla gente, ma di chiedere di stare vicino”.

Sulla scelta di Carli: “E’ un’idea che avevo da un paio d’anni. C’è un’intervista che è tra le più belle nel mondo del calcio, ero stato sempre curioso di conoscerlo. Avevo quest’idea e pensavo di poterla realizzare già da qualche anno. Il DT è una necessità che avanzo da 17 anni, collegare con il direttore prima squadra e giovanili. Non ho mai pensato di scegliere un dirigente per quello che farà, non posso saperlo e neanche per quello che ha fatto. Basterebbe prendere gli almanacchi. Sul lato umano, non arrivi alla mia età non sapendo che tipo di uomo hai di fronte. Questo è un uomo che ama il calcio, altrimenti non sarebbe venuto in C. Non scriviamo che stiamo rincorrendo la Serie A, noi vogliamo ritrovarci dopo una tempesta”.

Su Agostinelli, Carli dice che ci sia la possibilità che resti, anche se non nel ruolo di allenatore. Su questo Vigorito aggiunge: “Il prima possibile dovremo sceglierlo, si vuole fare qualcosa con l’uomo giusto coinvolto dal primo momento”.

Sul settore giovanile: “La guida resta a Diego Palermo che si è visto già diverse volte con Carli. Ho visto grande entusiasmo. Se ogni anno andiamo alle finali e poi non superiamo il primo livello ci deve essere qualcosa che non abbiamo maturato. Spendiamo in settore giovanile più di altre squadre, ci fidiamo del lavoro di Carli. Abbiamo una marea di richieste per i giovani e abbiamo già detto di no”.

Essere competitivi: “Dipende dove si vuole competere. Noi vogliamo competere in uno sport sano. Non ho detto che non si può competere con i fondi, ma ho detto che bisogna cambiare strategia. Il calcio per me significa coccolare un ragazzo finché non raggiunge una maturità psicofisica per divenire un calciatore di successo. Nell’arco di qualche anno una società dovrebbe trovarsi uno zoccolo duro”.

Vigorito informa che c’è una volontà di fare una riforma del calcio di cui conosce delle ipotesi e dice: “Se non si cambiano le regole del sistema, che si poggia su regole di 30 anni fa, la competizione non ci sarà mai”.

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