Un centro nato, oltre che per contrastare la violenza maschile sulle donne, anche per dare un’alternativa di vita, di ripresa, in un’ottica di calorosa vicinanza a chi resta, maledettamente, sola. In preda a quel panico lacerante, che stringe il petto, che sale fin sopra la gola, dettato da chi crede di poter decidere, con follia e prepotenza, sulla vita degli altri. O meglio. Delle altre. Il centro porta il nome di Antonella Russo, giovane donna di Solofra, uccisa dieci anni fa per aver avuto il coraggio di denunciare, per essersi battuta per la propria libertà, per i propri diritti. Ai nostri microfoni, commossa, la madre Lucia De Stefano.
La struttura, di colore arancione, si prepara ad accogliere anche i piccoli sfortunati figli di un amore malato ed è perfettamente arredata con un certo tono. Nelle stanze si intravedono numerosi slogan che mostrano vicinanza alle sventurate inquiline e il Presidente de “La Casa sulla Roccia” – associazione fautrice dell’apertura del centro – ci spiega.
Ma non è mancata ai nostri microfoni Maria Rosaria Famoso dell’associazione “Demetra”, ente attuatore del progetto.
Tra i presenti anche la giornalista Gioconda Marinelli – autrice del libro “Quale amore” che presenterà il 14 in occasione dell’inaugurazione del centro – particolarmente sensibile alla tematica.
Ad ogni modo una conferenza stampa – moderata dalla giornalista Federica Bavaro – ha visto la partecipazione anche delle istituzioni rappresentate dal sindaco di Ospedaletto Antonio Saggese, da sempre in prima linea per il progetto, mette al centro innanzitutto il contrasto repellente alla violenza di tutte quelle vittime di un amore criminale o, semplicemente, di un criminale.