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Gridelli: “tumore polmoni, con immunoterapia svolta nella qualità della vita dei pazienti”

Gridelli: “tumore polmoni, con immunoterapia svolta nella qualità della vita dei pazienti”

7 Dicembre 2016 | by redazione Labtv
Gridelli: “tumore polmoni, con immunoterapia svolta nella qualità della vita dei pazienti”
Attualità
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Svolta nella qualita’ di vita dei pazienti con tumore al polmone avanzato grazie all’immunoterapia, che stimola il sistema immunitario a combattere il cancro: non solo si registra un aumento della sopravvivenza, ma i sintomi legati alla malattia si riducono e migliora lo stato di salute globale.

Il dato emerge dallo studio Keynote-024 che dimostra un miglioramento della qualita’ di vita complessiva dei pazienti trattati con la molecola immunoterapica ‘pembrolizumab’ in prima linea rispetto alla chemioterapia. Lo studio e’ stato presentato alla 17/ma Conferenza mondiale Iasl sul cancro polmonare in corso a Vienna. Lo studio di fase III ha riguardato un campione di 305 pazienti con cancro polmonare metastatico e con espressione della proteina Pdl1, mai trattati prima con chemioterapia. Nei pazienti e’ stata riscontrata una diminuzione del dolore, della astenia ed un rallentamento del deterioramento delle condizioni. ‘Misurando’ il miglioramento della qualita’ di vita in termini percentuali, sulla base di questionari dettagliati, gli autori dello studio hanno quindi rilevato come si passi da una percentuale del -0,9% con la chemioterapia al 6,9% con la nuova molecola.

In prima linea, ovvero al momento della diagnosi, ha spiegato il direttore dell’Oncologia dell’Ospedale Moscati di Avellino, Cesare Gridelli, “il trattamento di pazienti con cancro al polmone avanzato con la pembrolizumab ha mostrato un aumento della San-Giuseppe-Moscatisopravvivenza del 40% rispetto alla chemio, come hanno evidenziato i dati gia’ presentati nei mesi scorsi. Questi nuovi dati riguardano invece la qualita’ di vita e sono molto confortanti: si e’ evidenziata una minore tossicita’, un miglioramento dei sintomi legati al tumore e dello stato globale di salute, una riduzione dell’astenia, della ‘fatigue’ e del dolore ed un piu’ lento deterioramenti delle condizioni generali”. Oggi infatti, sottolinea l’oncologo, “fondamentale e’ assicurare al paziente una maggiore sopravvivenza ma i benefici delle nuove terapie, che consentono appunto un sempre maggiore allungamento della sopravvivenza, non possono – ha concluso – essere sopraffatti dagli effetti tossici”.

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