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Pini e allarme cocciniglia, botta e risposta Varricchio-Rosa

Pini e allarme cocciniglia, botta e risposta Varricchio-Rosa

25 Marzo 2022 | by redazione Labtv
Pini e allarme cocciniglia, botta e risposta Varricchio-Rosa
Attualità
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Sulla vicenda dei pini del viale Atlantici e l’allarme generato dalla presenza della cocciniglia interviene con una nota stampa Marialetizia Varricchio, consigliere comunale del Partito Democratico al Comune di Benevento.

E finalmente la “bella addormentata” si svegliò dal sonno profondo e (forse!) capì che era il caso di intervenire per “avviare le cure per gli alberi malati al più presto”. “Meglio tardi che mai” dirà qualcuno e, invece, nel caso degli alberi il tardi è sinonimo di scarsa possibilità di recupero con un esborso economico importante rispetto ad un intervento tempestivo. Perché gli alberi sono esseri viventi e, in quanto tali, hanno necessità fisiologiche e stadi vegetativi in cui intervenire, che solo gli esperti conoscono a dovere. Sarebbe come dire ad un malato che è meglio iniziare la terapia in stadio avanzato piuttosto che non farla proprio. Nel caso dei pini, con almeno tre anni di ritardo! Ma perché non intervenire tempestivamente? Perché aspettare il richiamo della Regione, degli enti competenti, il continuo sollecito dei comitati cittadini? Del resto, proprio l’assessore Rosa il 2 dicembre 2021 annunciava: «procederemo come indicato da Procura e Soprintendenza». Sarà ancora valida questa affermazione visto che si parla sempre di abbattimenti? Stabiliti da chi? Con quale protocollo sono state redatte le perizie di abbattimento? Quale valutazione di rischio e con quali indicatori è stata condotta? È notizia del 19 luglio 2021, infatti, che La Procura procedé al sequestro in via preventiva, per le ipotesi di reato, in concorso, “di violazione della vigente normativa a tutela dei beni culturali e del paesaggio, aggravata dall’aver commesso il fatto con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione e a un pubblico servizio) nonché di distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto”, di 352 alberi di pino a Benevento e “per il pericolo che si procedesse ad abbattimenti generalizzati, come previsto dalla delibera di giunta comunale n. 41/2020, senza i previsti presupposti e le necessarie previste autorizzazioni”. Ci auguriamo che, prima o poi, l’amministrazione si decida a rivolgersi a professionisti qualificati e non a chi pensa che l’abbattimento sia l’unica soluzione per evitare problemi”.

La replica dell’assessore Rosa

Devo dare atto alla consigliera del Pd Marialetizia Varricchio di aver avuto particolare acume nella scelta della favola da adattare alla situazione pini.
“La bella addormentata nel bosco” è particolarmente calzante visto che la situazione che descrive è vecchia di due anni.
Comprendo che i fratelli Grimm siano una lettura ben più piacevole delle carte amministrative, per cui attenendomi allo spirito cavalleresco delle fiabe provvedo io ad aggiornare la consigliera su cosa sia accaduto nel regno da due anni a questa parte.
Si chiede perché “non ci si rivolge a professionisti qualificati”: bene, nel merito ho richiesto il parere del vicepresidente nazionale della società italiana di arboricoltura, Cardiello e dell’ordine dei dottori agronomi e forestali… non saprei a chi altro estendere la richiesta di pareri in merito ad una questione di alberi…stante che di elfi e fate non ho il recapito.
La consigliera afferma ancora: “Del resto, proprio l’assessore Rosa il 2 dicembre 2021 annunciava «procederemo come indicato da Procura e Soprintendenza». Sarà ancora valida questa affermazione visto che si parla sempre di abbattimenti? Stabiliti da chi? Con quale protocollo sono state redatte le perizie di abbattimento? Quale valutazione di rischio e con quali indicatori è stata condotta?“.
L’affermazione è validissima per il semplice motivo che si sta procedendo esattamente in quel modo. Si parla ancora di abbattimenti proprio perché in tutte le perizie emerge che ci sono piante malate, pericolose e da abbattere: la discussione è sul quante.
Ricorrendo a un’altra figura chiave delle fiabe tanto care alla consigliera: io non faccio il taglialegna di professione. Mi auguro che dal lavoro di concerto che il settore sta portando avanti con esperti, procura e soprintendenza si arrivi a dover abbattere il minor numero possibile di piante, solo quelle di categoria D, per chi non ha letto le carte come la consigliera, quelle pericolose e che non si possono salvare. Insomma, riassumendo ulteriormente gli aggiornamenti dal regno: il taglio di 352 alberi come da lei accennato nella nota appartiene completamente al mondo della fantasia che le è tanto caro.
Questione cocciniglia: in ritardo di 3 anni? Io 3 anni fa ero ben lontano da qualsivoglia questione amministrativa, quando ho iniziato il mio lavoro da assessore all’Ambiente ho seguito l’unico iter possibile: chiedere al settore fitosanitario regionale di accertare l’infestazione e in caso affermativo, cosa accaduta, il protocollo da seguire. Siamo noi che abbiamo chiesto l’intervento della Regione, seguendo il protocollo, non il contrario come dice la consigliera nella sua nota.
In definitiva il riassunto di ciò che è accaduto in due anni è quello sopra riportato. Altre narrazioni di orchi assetati di linfa vegetale, taglialegna con gli occhi spiritati e l’ascia affilata, cupi eroi negativi che lasciano scientemente rosicchiare dai parassiti ai poveri alberelli sono appunto narrazioni. False.

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