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Citta’ cruda, spettacolo cotto

Citta’ cruda, spettacolo cotto

4 Agosto 2016 | by Enzo Colarusso
Citta’ cruda, spettacolo cotto
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BENEVENTO- Città Spettacolo e Il crudo e il cotto, ciak si gira. Palazzo Paolo V, assurto a tempio dell’immaginario collettivo mastelliano, è il luogo bene allestito di questa nuova stagione culturale beneventana, popolare ed ecumenica e sta bene cosi. Mastella Picucci e Giordano. A loro si deve il nuovo corso che può non piacere ai palati fini ma è quanto comanda la nuova classe dirigente di questa città che detesta sostanzialmente quella che definisce pseudointelighenzia che è di sinistra o giù di lì. Fa il suo debutto come assessore anche il buon Picucci, cui finalmente Mastella lascia il proscenio, per spiegare che la scelta di Giordano non gli è stata imposta ma universalmente accettata cosi come accade nella stagione mastelliana. Non è estraneo alla polemica Picucci che bacchetta gli editorialisti e non gli compete. Ma questo è un dettaglio. Il dato saliente consiste nella presentazione del cartellone che Giordano annuncia “urbi et orbi”. Citta’ Spettacolo e il crudo e il cotto sono una sorta di Giano bifronte, uno sforzo teso a soddisfare tutti i gusti e tutte le tendenze in una tensione all’easy listening che senza dubbio ha il suo scopo. “La città ha bisogno di ripartire”, dice Mastella, “e tutti devono poter avere accesso al divertissment” e per questo si parte dal Rione Liberta’. Nel frattempo il sindaco annuncia che il ministero per i Beni Culturali stanzia un milione per il Teatro Comunale. E questa è senza dubbio una buona notizia. Ma Clemente sfrutta con grande maestria il palco. Dallo spettacolo passa alla drammatica situazione dell’economia,  dall’alluvione che sotterraneo l’economia sannita. “

 

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